"Un numero unico è rimasto il Barbastrio dei Berici, che prende il nome dal chirottero dei covoli vicentini. Ci assale un senso di profondo accoramento rileggendo il paginone scritto diligentemente con minuti caratteri da Gastone Trevisiol, l'appassionato sostenitore della speleologia vicentina. Il n. 1 del Luglio - Settembre 1944 del suo foglio non ha avuto seguito; un grave infortunio, dopo un bombardamento aereo della sua città martoriata da indiscriminate aggressioni dal cielo, ha privato l'11 novembre del 1944 la speleologia italiana di un apostolo, di un collaboratore infaticabile. Il suo Barbastrio sarà sempre utilmente consultato dai giovani rilevatori delle nostre grotte, ai quali insegna la non facile arte della topografia sotterranea a Lui familiare per una maturata esperienza di lavoro professionale."
(Anelli F., 1955. La Speleologia Italiana durante l'ultima guerra e nel dopoguerra. Atti del 1° Convegno Friulano di Scienze Naturali, Udine 4-5 settembre 1955: 25)
1944 n. 1 |